¿Cómo definiría la serie?
Una especie del caso de Spotlight (película ganadora del Oscar a la Mejor Película en 2016 que trata sobre el abuso de menores por un centenar de sacerdotes en Boston) en la televisión.
Y su personaje es un soldado en busca de la verdad. Al igual que los periodistas del Boston Globe.
Sí, carga sobre sus hombros esta responsabilidad, con el fin de salvar a los niños. Enea es un héroe de nuestro tiempo, es una persona como muchos de los que luchan por la justicia. Digamos que con esta ficción queremos dar importancia a los que luchan en nombre de la verdad. Y Enes es un poco 'el representante de nuestros soldados que salen de las misiones de los voluntarios de la Cruz Roja que diariamente se dedican a la vida de los demás, y de muchas otras personas. Si hoy que esto significa ser un héroe , Enea es una de ellos.
Por qué quería producir Fuoco amico, junto con Mediaset, además de interpretarlo?
Me veía como un conjunto diferente de lo normal, especialmente, que podría ser realizado por los estadounidenses. Y luego hablamos de valores, de la gente que lucha para derrotar el terrorismo y la corrupción. Creo que es importante como un mensaje para los jóvenes. Ellos necesitan saber que hay gente así.
¿Cómo surgió la idea?
Del director Beniamino Catena. Un día me habló de una historia que transcurre en Afganistán: quería probarse a sí mismo como un director de un producto diferente e inusual para la televisión italiana. El ébola fue un momento muy delicado, un poco "ya que es uno que estamos experimentando ahora. Desde que la inspiración entonces nuestra atención se ha desplazado contra el terrorismo, las armas biológicas, cómo se puede propagar una epidemia y enredos de las multinacionales que con el fin de ganar dinero sacrifican vidas humanas.
Temas tabú.
Nunca hablamos de cómo los habitantes de aldeas enteras en África se conviertan en conejillos de indias humanos para probar vacunas. Internet y los medios de comunicación en la charla general sobre todo, pero no en este tema. Tal vez porque detrás hay grandes intereses económicos?
¿No teme que este tipo de tema, en un período como el que estamos viviendo, el público se aleje de la TV?
Sobre todo hablamos de los que luchan contra un sistema enfermo. no nos centramos en el terrorismo que conocemos hoy en día, vamos más allá, cambiamos el enfoque en cómo se gestiona nuestro mundo y nuestra mente.
Un poco de Bova se esconde en Enea?
Como Enea no soporto el hecho de que pocos decidan nuestro destino. Y por encima de que están destruyendo una generación futura. Si le pido a mis hijos lo que es su ideal, ellos responden que son todos corruptos. Estamos fijando el futuro de los jóvenes: no tienen puntos de referencia y esperanza. Los ideales son los jugadores.
Tiene miedo por sus hijos durante este tiempo?
Recuerdo que tres días después del bombardeo de París mi hijo quería ir al teatro. Lo seguí a distancia, lo observaba a escondidas. Hoy en día vivimos en una condición precaria, nos sentimos impotentes en la cara de estos eventos que nos abruman. No hay enseñanza o dirección a seguir. ¿Cómo se cometen estos errores?
La elección de esta función está dictada por su atención a ciertos valores. A finales de abril se presentará el calendario especial "Al mismo espejo", patrocinado por Sorridendo! Onlu organización sin ánimo de lucro, en la que participó con otros colegas. Una iniciativa que ayudará a aumentar los fondos para construir una hipoteria libre a caballo dentro de la casa de la familia capitán Voluntarios Ultimo de Roma.
Es una de las muchas iniciativas en las que participo. Se trata de dar esperanza a las personas que viven una condición complicada, para que se sientan como en casa y no abandonados. En esta casa di vuelta a la ficción como un delfín. En mi pequeña manera que trato de hacer la caridad de forma continua. Mi sueño es crear dentro de un taller de danza y música para niños con síndrome de Down.
Hablando de capitán Ultimo. Él regresará con la quinta temporada de Ultimo?
Voy a volver. Voy a volver. Ultimo es como Enea, nunca se da por vencido.
En particular le gusta interpretar a personajes de uniforme?
No, me gusta las estrellas que estos hombres llevan en el corazón, no en el uniforme.
Come definirebbe la serie?
Una sorta di Caso Spotlight (film vincitore dell’Oscar come miglior film 2016 che tratta di abusi sui minori da parte di un centinaio di preti a Boston) in tv.
E il suo personaggio è un soldato alla ricerca della verità. Proprio come i giornalisti del Boston Globe.
Sì, si carica sulle spalle questa responsabilità e disobbedisce pur di salvare dei bambini. Enea è un eroe del nostro tempo, è una persona come tante che lotta per la giustizia. Diciamo che con questa fiction vogliamo dare rilevanza a chi lotta in nome della verità. Ed Enea è un po’ il rappresentate dei nostri soldati che partono per le missioni, dei volontari della Croce Rossa che quotidianamente si dedicano alla vita degli altri e di molte altre persone. Se oggi questo significa essere eroi allora Enea è uno di loro.
Perché ha voluto produrre Fuoco amico, insieme a Mediaset, oltre a interpretarlo?
Mi sembrava una serie diversa dal solito, speciale, che poteva essere realizzata dagli americani. E poi si parla di valori, di persone che lottano per sconfiggere il terrorismo e la corruzione. Mi sembra che sia importante come messaggio per i giovani. I giovani devono sapere che esistono anche persone di questo tipo.
Come nasce l’idea?
Dal regista Beniamino Catena. Un giorno mi parlò di una storia ambientata in Afghanistan: voleva mettersi alla prova come regista di un prodotto diverso e inconsueto per la televisione italiana. Era il periodo dell’Ebola, un momento molto delicato, un po’ come è quello che stiamo vivendo ora. Da quello spunto poi la nostra attenzione si è spostata sul terrorismo, sulle armi batteriologiche, su come si può diffondere un’epidemia e sul coinvolgimenti delle multinazionali che pur di guadagnare soldi sacrificano vite umane.
Argomenti tabù.
Non si parla mai di come gli abitanti di interi villaggi in Africa diventino cavie umane per testare i vaccini. Internet e i media in generale parlano di tutto, ma non di questi argomento. Forse perché dietro ci sono grossi interessi economici?
Non teme che questo tipo di argomento, in un periodo come quello che stiamo vivendo, allontani il pubblico dalla tv?
Parliamo soprattutto di chi combatte un sistema malato. Non ci concentriamo sul terrorismo che conosciamo oggi, andiamo oltre, spostiamo l’attenzione su come viene gestito il nostro mondo e le nostre menti.
Un po’ di Bova si nasconde in Enea?
Sì, come Enea non sopporto più il fatto che pochi decidono del nostro destino. E soprattutto che stanno distruggendo una generazione futura. Se domando ai miei figli qual è il loro ideale, rispondono che sono tutti corrotti. Stiamo immobilizzando il futuro dei giovani: Non hanno più punti di riferimento e di speranza. I loro ideali sono i calciatori.
Ha paura per i suoi figli in questo periodo?
Ricordo che tre giorni dopo l’attentato di Parigi mio figlio voleva andare a teatro. L’ho seguivo da lontano, lo osservavo di nascosto. Oggi viviamo una condizione di precarietà, ci sentiamo impotenti di fronte a questi eventi che ci travolgono. Non c’è un insegnamento o una direzione da seguire. Come fai puoi sbagliare.
Anche la scelta di questo ruolo è dettata dalla sua attenzione verso certi valori. A fine aprile verrà presentato il calendario speciale “Nello stesso specchio”, promosso dalla Sorridendo! Onlus, a cui ha partecipato insieme ad altri colleghi. Un’iniziativa che aiuterà a raccogliere i fondi per costruire un maneggio dedicato all’ippoterapia gratuita all’interno della casa famiglia Volontari Capitano Ultimo di Roma.
È una delle tante iniziative a cui partecipo. Si cerca di dare speranza alle persone che vivono una condizione complicata, di farli sentire in famiglia e non abbandonati. In questa casa ho girato la fiction Come un delfino. Nel mio piccolo cerco di fare beneficienza in modo continuativo. Il mio sogno è creare all’interno un laboratorio di danza e musica per i bambini affetti da sindrome di down.
A proposito de il Capitano Ultimo. Ritornerà nei suoi panni con la quinta stagione di Ultimo?
Ritornerò. Ritornerò. Ultimo è come Enea: entrambe non mollano mai.
Le piace in modo particolare interpretare personaggi in divisa?
No, mi piacciono le stellette che questi uomini portano sul cuore, non sulla divisa.