lunes, 7 de junio de 2021

Intervista/Entrevista a Raoul




Per lei è l’anno delle prime volte, iniziamo dal ruolo di Presidente di giuria, come si è trovato in questa veste?

È stata la cosa più difficile in assoluto. Visto che poi di solito sono io quello che è protagonista di film che vanno ai Festival e vengono giudicati, c'è molta responsabilità. Mi piacerebbe aver fatto una giuria onesta, con uno sguardo attento ai dettagli, che possa aver tenuto conto dello sforzo che c'è dietro un film e che abbia dato risalto con sensibilità anche ai film con un budget minore. Spero di essere stato il miglior Presidente, quello che mi augurerei dovesse giudicare me.

Quest’anno è uscito anche il suo libro 'Le regole dell’acqua' e il doc-film da lei diretto Ultima gara. Che importanza ha l’acqua per lei?

Non mi ha mai abbandonato. È un elemento che mi accompagna sin da quando sono bambino, dove ripongo le mie riflessioni, considero il mare mio fratello, ci parlo e mi confronto e qualche volta e lì che trovo le risposte.

In Ultima gara parla degli incontri che ti cambino la vita. Il suo quale è stato?

Ce ne sono tanti che ti cambino la vita e nel corso di essa ci sono tanti cambiamenti che avvengono, come le persone che ti possono influenzare sia in positivo che in negativo. La mia vita è stata piena di incontri fondamentali, quando ho iniziato a fare questo lavoro è stato per un incontro avvenuto per caso, la mia vita familiare è fatta di incontri, ma anche gli amici di Ultima gara, con loro è nato tutto in maniera naturale, mi hanno poi dato la possibilità di raccontare questa storia.

Le piacerebbe essere il regista di una commedia?

Certamente. Dirigere è una forma di espressione molto bella, sicuramente impegnativa, ma bella.  Piano piano mi sto avvicinando a questo passo ma so che voglio essere preparato, la mia mentalità da sportivo non mi abbandona mai e lo farò solo quando sarò sicuro di aver trovato il progetto giusto, la storia giusta e gli attori perfetti. Onestamente non vedo l’ora.

Non si parla d’altro se non della sua partecipazione al prossimo Don Matteo. Come si è avvicinato al progetto?

Don Matteo è un’istituzione, c'è un grande affetto nei confronti di un grande attore che ha dato tutto per questo ruolo, è come se fosse il papà d’Italia, essendo stato nelle case di ognuno di noi per così tanto tempo. Quando arriva qualcuno di nuovo in un contesto simile, lo si guarda con sospetto, ma se segui le regole, ti approcci con rispetto e sensibilità cercando di omaggiare in punta di piedi è un’altra storia. Io le cose le faccio con il cuore e la sincerità, poi devo dire che è  stato proprio Terence a dare l’ok per la decisione dell’attore e questo non può che rendermi felice. 

Para ti es el año de las primeras veces, comencemos con el rol de presidente del jurado, ¿cómo te encontraste asumiendo este rol?

 Fue lo más difícil de todo. Como suelo ser yo el protagonista de películas que van a festivales y son juzgadas, hay mucha responsabilidad. Deseo tener un jurado honesto, atento a los detalles, que hubiera tenido en cuenta el esfuerzo que hay detrás de una película y que haya destacado con sensibilidad incluso las películas con un presupuesto más reducido. Espero haber sido el mejor presidente, el que desearía que me juzgara.

 Este año también se publicó tu libro 'Le regole dell'acqua' y la película documental que dirigiste 'Ultima Gara'. ¿Cuál es la importancia del agua para ti?

 Nunca me ha abandonado. Es un elemento que me ha acompañado desde niño, donde coloco mis reflexiones, considero el mar mi hermano, le hablo y me comparo con él y a veces es allí donde encuentro las respuestas. 

 En Ultima Gara hablas de los encuentros que cambian tu vida. ¿Cuál fue el tuyo?

 Son tantos los que cambian tu vida y en el transcurso de ellos se producen tantos cambios, como personas que pueden influir en ti tanto positiva como negativamente. Mi vida ha estado llena de encuentros fundamentales, cuando empecé a hacer este trabajo fue por un encuentro que pasó por casualidad, mi vida familiar está formada por encuentros, pero también los amigos de Ultima gara, con ellos todo nació de forma natural, luego me dieron la oportunidad de contar esta historia.

 ¿Te gustaría ser el director de una comedia?

 Definitivamente. La dirección es una forma de expresión muy hermosa, ciertamente desafiante, pero hermosa. Poco a poco me voy acercando a este paso pero sé que quiero estar preparado, mi mentalidad deportiva nunca me abandona y lo haré solo cuando esté seguro de haber encontrado el proyecto adecuado, la historia adecuada y los actores perfectos. Honestamente, estoy deseando que llegue. 

No se habla de otra cosa que de tu participación en el próximo Don Matteo. ¿Cómo abordaste el proyecto? 

 Don Matteo es una institución, hay un gran cariño por un gran actor que lo dio todo por este papel, es como si fuera el padre de Italia, habiendo estado tanto tiempo en las casas de cada uno de nosotros. Cuando alguien nuevo llega en un contexto similar, lo miras con recelo, pero si sigues las reglas, te acercas a él con respeto y sensibilidad, tratar de rendirle homenaje de puntillas es otra historia. Hago las cosas con el corazón y la sinceridad, luego debo decir que fue Terence quien dio el visto bueno a la decisión del actor y esto solo puede hacerme feliz.

 

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