martes, 31 de enero de 2023

Intervista/Entrevista


 

 
Emozionato per questo bel ritorno da protagonista in tv?
«Sì. Tornare con una serie come Buongiorno Mamma! è emozionante. La fiction andrà in onda la settimana dopo Sanremo, accrescendo in qualche modo ancor più l’attesa che per noi attori è anche quella di guardare le puntate, giacché non le abbiamo ancora viste».
 
Cosa rappresenta per lei il genere fiction e questa in particolare?
«La fiction offre la possibilità di raccontare storie per le quali a volte un film non basta. Si riescono a spiegare meglio determinate situazioni. Le allunga un po’ perché c’è la possibilità di farlo, sottolineando vari elementi che necessitano di essere ampliati e dà modo di entrare dentro ogni singolo dettaglio, problema o angolo oscuro dei personaggi, mentre nel film si deve riassumere più in breve. Questa in particolare rappresenta una stagione importante di lavoro. Sono grato e contento di averla fatta assieme a un gruppo di attori e attrici di rilievo che hanno reso molto più semplice anche il lavoro sul set che è stato intenso ma nello stesso tempo è trascorso bene anche grazie alla buona armonia creatasi tra colleghi».

In questa storia si incrociano molti temi attualissimi: il fine vita, la famiglia. Lei somiglia in qualcosa al protagonista?
«Ci sono delle similitudini ma ovviamente Guido si trova in una situazione di dramma che io non ho vissuto nella mia vita. Non so come mi comporterei e come reagirei. Nel momento in cui ti capita di avere tua moglie in coma e quattro figli da portare avanti. È una fase in cui non so cosa possa scattare in un uomo. Ho cercato di viverlo attraverso il personaggio. Guido ha un grande amore per la donna che ha sposato e per la famiglia. Questo mi accomuna molto a Guido...».


Oltre al fatto di avere quattro figli.
«Anche. Non siamo in tanti, in effetti. Cerchiamo di alzare un po’ la media nazionale (sorride, ndr)».

Quale è stato il regista che ha amato di più?
«Stefano Reali è il regista che mi ha dato l’opportunità di fare l’attore. Per cui a lui sarò grato a vita. Per il resto tutti i registi con i quali ho lavorato sono stati dei grandi incontri e hanno rappresentato per me bellissime esperienze.Ognuno di loro mi ha lasciato dentro qualcosa: da Ferzan Ozpetek a Daniele Luchetti a tutti gli altri...».

Cosa le piace e cosa detesta della tv di oggi?
«Come spettatore ma mi verrebbe da dire come persona, cittadino italiano, mi piacerebbe vedere meno liti in tv, meno guerre tra persone e più cose costruttive. Mi piacerebbe assistere alla creazione di qualcosa di positivo che nasca dal confronto. Invece c’è sempre solo la voglia di far vedere quello che non va e mi chiedo perché invece gli scontri non vengano lasciati nelle sedi più opportune, puntando a restituire al pubblico momenti più belli da vedere. Lo dico come cittadino. Magari anche rivolgendo un appello in tal senso a chi si occupa di queste cose».

È una velata critica al mondo dei talk show?
«No, loro fanno bene il loro lavoro e trovo i contenuti interessanti. È l’atteggiamento da parte degli ospiti quello che discuto. A cosa serve un’opposizione che deve sempre solo contestare tutto, pur legittimata pienamente nel farlo, senza valutare però nemmeno la minima possibilità di costruire insieme qualcosa? Questo mi chiedo».

La fiction di qualità può essere funzionale alla politica per affrontare temi scottanti come appunto il fine vita che proprio nei luoghi deputati si fa molta fatica ad affrontare con compiutezza?
«La fiction è una fiction. Ci sono cose, ripeto, che vanno discusse nelle sedi opportune con persone che studiano queste situazioni. Ci sono persone a favore, altre contro. Bisognerebbe discuterne con grande attenzione, ascoltando le persone che studiano e quelle che vivono in prima persona questo tipo di situazioni. C’è chi è a favore, chi contro. Probabilmente bisognerebbe davvero lasciare libertà di scelta».

Anche in Buongiorno Mamma! come in molti altri film lei nuota. È la sua prima passione che le è rimasta addosso?
«Questa volta però non è stata voluta particolarmente ma era funzionale alla storia. C’è la casa davanti al lago ma il lago è anche un elemento centrale che nasconde. Siccome il lago è un elemento in sé misterioso, proprio in fondo al lago Guido, nuotando, troverà qualcosa di molto importante per tutta la parte mistery della serie».

Ha superato i 50 anni. Com’è il giubileo della vita per un super bello del cinema come lei?
«No, no, no... 40! C’è un errore! (ride, ndr). Credo si arrivi a godere anche ogni singolo giorno in più. Il traguardo dei 50 è una cosa bella. Poi si torna indietro, si ringiovanisce no? (ride ancora, ndr) Quando ero piccolo dicevo che a 50 anni uno è vecchio ma la vita poi si è allungata. Così i 50, mi suggeriscono, sono diventati i vecchi 30. Insomma ce la giriamo un po’ come vogliamo...».

Progetti per il futuro?
«Deve uscire un film al cinema che si chiama Greta e le favole vere di Berardo Carboni. Lei è Greta Thumberg. Il mio personaggio è il papà di Greta, disilluso sul green che piano piano, grazie alla figlia, tornerà a crederci. È una bella favola alla quale ho lavorato anche con Sabrina Impacciatore e Donatella Finocchiaro».

 

 
¿Emocionado por este hermoso regreso como protagonista en la televisión? 
 
 "Sí. Volviendo con una serie como Buongiorno Mamma! es emocionante. La ficción se emitirá la semana después de Sanremo, aumentando de alguna manera aún más la expectativa que para nosotros los actores también es la de ver los episodios, ya que aún no los hemos visto”.
 
¿Qué representa para ti el género de ficción, y éste en particular?  
 
«La ficción ofrece la posibilidad de contar historias para las que a veces una película no es suficiente. Puedes explicar mejor ciertas situaciones. Los alarga un poco porque existe la posibilidad de hacerlo, subraya varios elementos que necesitan ser ampliados y da paso a entrar en cada detalle, problema o rincón oscuro de los personajes, mientras que en la película hay que resumirlo más brevemente. Esto en particular representa una importante temporada de trabajo. Estoy agradecido y feliz de haberlo hecho junto a un grupo de importantes actores y actrices que hicieron mucho más fácil incluso el trabajo en plató, que fue intenso pero a la vez bien vivido gracias a la buena sintonía creada entre compañeros». 
 
 En esta historia se entrecruzan muchos temas muy actuales: el final de la vida, la familia. ¿Eres como el personaje principal? 
 
 «Hay similitudes pero obviamente Guido está en una situación dramática que no he vivido en mi vida. No sé cómo me comportaría y cómo reaccionaría. Para cuando tengas a tu esposa en coma y cuatro hijos para continuar. Es una fase en la que no sé qué puede desencadenar en un hombre. Traté de vivirlo a través del personaje. Guido siente un gran amor por la mujer con la que se casó y por la familia. Esto lo tengo en común con Guido...». 
 
 Además de tener cuatro hijos.  
 
"También. No somos muchos, de hecho. Tratemos de subir un poco el promedio nacional (sonríe, ed)».
 
  ¿Quién fue el director que más te gustaba? 
 
 «Stefano Reali es el director que me dio la oportunidad de ser actor. Por lo cual le estaré agradecido de por vida. Por lo demás, todos los directores con los que he trabajado han sido grandes encuentros y han representado experiencias maravillosas para mí. Cada uno de ellos ha dejado algo dentro de mí: desde Ferzan Ozpetek hasta Daniele Luchetti pasando por todos los demás...». 
 
 ¿Qué te gusta y qué odias de la televisión actual?  
 
Como espectador pero diría como persona, ciudadano italiano, me gustaría ver menos peleas en la tele, menos guerras entre personas y cosas más constructivas. Me gustaría ver la creación de algo positivo que surja de la comparación. En cambio, siempre existe solo el deseo de mostrar lo que está mal y me pregunto por qué, en cambio, los enfrentamientos no se dejan en los lugares más apropiados, con el objetivo de devolverle al público los momentos más hermosos para ver. Lo digo como ciudadano. Quizá incluso dirigiendo un llamamiento en este sentido a los que se ocupan de estas cosas». 
 
 ¿Es una crítica velada al mundo de los programas de entrevistas? 
 
 «No, hacen bien su trabajo y me parecen interesantes los contenidos. Es la actitud por parte de los invitados que estoy discutiendo. ¿De qué sirve una oposición que siempre debe impugnar todo, incluso si está plenamente legitimada para hacerlo, sin embargo, sin evaluar la más mínima posibilidad de construir algo juntos? Eso es lo que me pregunto".  
 
¿Puede la ficción de calidad ser funcional a la política para abordar temas candentes como el final de la vida que es muy difícil de tratar por completo en los lugares designados?  
 
“La ficción es ficción. Hay cosas, repito, que hay que discutir en los foros adecuados con gente que estudie estas situaciones. Hay gente a favor, otra en contra. Se debe discutir con mucha atención, escuchando a las personas que estudian ya quienes viven este tipo de situaciones de primera mano. Algunos están a favor, otros en contra. Probablemente deberíamos dejar la libertad de elección». 
 
También en ¡Buongiorno mamma ! como en muchas otras historias nadas. ¿Es tu primera pasión la que se ha quedado contigo? 
 
 «Esta vez, sin embargo, no fue particularmente buscado pero fue funcional a la historia. Está la casa frente al lago pero el lago también es un elemento central que se esconde. Como el lago es un elemento misterioso en sí mismo, justo en el fondo del lago Guido, nadando, encontrará algo muy importante para toda la parte misteriosa de la serie».  
 
Tienes más de 50. ¿Cómo es el jubileo de vida para un cineasta súper guapo como tú? 
 
 «No, no, no… ¡40! ¡Hay un error! (Risas, editor). Creo que puedes disfrutar cada día más. El hito de los 50 es algo hermoso. Entonces vuelves, te rejuveneces ¿no? (se ríe de nuevo, ed) Cuando era pequeño solía decir que a los 50 uno es viejo pero luego la vida se hizo más larga. Así que los años 50, sugieren, se han convertido en los nuevos 30. En definitiva, podemos hacer lo que queramos...".
  
 ¿Planes futuros? 
 «Tiene que estrenarse en el cine una película que se llame Greta e le favole vere de Berardo Carboni. Esta es Greta Thumberg. Mi personaje es el padre de Greta, desilusionado del green que poco a poco, gracias a su hija, volverá a creerlo. Es un hermoso cuento de hadas en el que también trabajé con Sabrina Impacciatore y Donatella Finocchiaro».