sábado, 26 de octubre de 2019

L'articolo di Raoul per 'La Repubblica'/El artículo de Raoul para 'La Repubblica'


La Repubblica Weekend
18 ottobre


Armani? Gli basta guardarti trenta secondi per farti la radiografia. E capire tutto di te, se sei giù, in forma, ingrassato, dimagrito».

In Made in Italy, la serie già online su Amazon Prime e da marzo in onda su Canale 5, Raoul Bova veste i panni di Re Giorgio. Senza guardarlo nei suoi famosi occhi azzurri, ma ascoltandolo al telefono, da Torino, dove sta girando la fiction prodotta da Mediaset, Giustizia per tutti, racconta la sua ansia da prestazione: «Per la prima volta mi sono confrontato con un personaggio reale, noto a tutti, con il rischio dell'effetto imitazione o della caricatura. Ci conosciamo da vent'anni, c'è affetto, stima reciproca, ecco perché mi sono sentito investito di una certa responsabilità. Il suo perfezionismo è proverbiale. Temevo di deluderlo. Prima di accettare il ruolo, ho chiesto il suo parere». Per diventare il designer del rigore, si è sbiancato i capelli, ( « Me li hanno decolorati per otto giorni, non venivano mai bene»), ha inforcato gli occhiali e l'ha studiato per bene. A partire dall'erre moscia. «Ne ha una tutta sua: quando inizia la frase è dura, in mezzo alle sillabe s'ammorbidisce e a volte non c'è proprio. È preciso, secco, chiaro. Sa cosa vuole».
La serie ambientata nella Milano barricadera e poi da bere — sullo sfondo i cortei, il femminismo, l'omosessualità che inizia a mostrarsi — racconta gli esordi del fashion di casa nostra: « Mi è sembrata una bella occasione per la nostra Italia e le eccellenze che ci hanno fatto conoscere nel mondo. Questa storia potrà funzionare anche all'estero». Che sia per il Festival di Sanremo, una serata di gala o un red carpet, da una ventina d'anni Raoul Bova è firmato Armani: « Alcune sue maglie le puoi indossare sia sul pigiama che sotto lo smoking. Sa fondere come nessuno eleganza e semplicità».

Nella serie Netflix La reina del Sur, la fiction in lingua spagnola più seguita di sempre negli Stati Uniti, Raoul Bova è il cattivo Lupo: « Ma poi diventa buono. Di lui si scandaglia l'anima, i traumi all'origine della perfidia » . Meno avvenente, lo zio Fester al quale presta la voce nel cartone La famiglia Addams che sarà presentato alla Festa del cinema di Roma. Un contrappasso per il bello dei nostri schermi: «"Che figata", mi sono detto. Fantastico rimettersi in gioco con un'immagine così diversa dalla propria. Finalmente ho potuto divertirmi, cazzeggiare, tirare fuori le mie modalità di gioco». Chissà se, con una fisicità diversa, la critica sarebbe stata più clemente... « Di sicuro avrei vinto il premio Oscar » , ride. « A inizio carriera, mi presento per Il branco ma Marco Risi mi scarta: " Sei andato bene", mi rassicura, " ma quell'aria angelica non funziona". Su consiglio di Ferzan Ozpetek, che era l'aiuto regista, non dormo due notti, mi compro lenti a contatto marroni e ci riprovo. Marco non mi scelse comunque, ma rimase impressionato dall'impegno che ci avevo messo » . Merito della tenacia acquisita durante gli allenamenti di nuoto in vista di quel futuro da campione sognato dal padre: « Volevo ripagarlo degli sforzi e dei sacrifici fatti per crescermi, avere un padre così presente è stato il regalo più bello».

In questa intervista, il silenzio e i « preferisco non rispondere » sono stati il controcanto alle domande sulla famiglia e il suo nuovo amore: « A volte vuoi dire una cosa bella e l'effetto è opposto. Ho capito che è meglio parlare direttamente con le persone. Le intermediazioni creano distorsioni »

Tra alti e bassi, accuse, ritrattazioni e la favola del bello e buono andata in pezzi, si è delineato il ritratto di un uomo meno perfetto sì, ma reale. Capace di raccontare il dolore per un matrimonio che finisce, la rabbia, la depressione: «Ma il termine depressione è stato abusato, è una cosa seria. Parlerei invece di un momento di difficoltà dal quale non pensavo di riemergere, quando sei debole e vedi gli amici che se ne vanno e gli avvoltoi che arrivano e ti consigliano male. Soffrendo, ho imparato a capire quello che volevo veramente, a resistere e ad accettare i miei limiti. Con il tempo, la sincerità dei miei affetti verrà fuori. Se sei vero e onesto non devi temere niente. Adesso sto bene. E quando stai bene non c'è niente da raccontare. Ricomincio da me».

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 Armani? Solo necesita mirarte durante treinta segundos para hacerte la radiografía. Y entienda todo sobre usted, si está deprimido, en forma,  engordado, perdió peso "

En Made in Italy, la serie que ya está en línea en Amazon Prime y que se transmitirá en marzo en Canale 5, Raoul Bova interpreta el papel del rey Giorgio. Sin mirarlo con sus famosos ojos azules, pero escuchándolo por teléfono, desde Turín, donde está filmando la ficción producida por Mediaset, 'Giustizia per tutti', cuenta sobre su ansiedad por el desempeño: «Por primera vez me enfrenté a un personaje real, conocido a todos, con riesgo de imitación o caricatura. Nos conocemos desde hace veinte años, hay afecto, respeto mutuo, por eso me sentí investido de cierta responsabilidad. Su perfeccionismo es proverbial. Tenía miedo de decepcionarlo. Antes de aceptar el papel, le pedí su opinión ». Para convertirse en el diseñador del rigor, su cabello estaba decolorado ("Me blanquearon durante ocho días, nunca vinieron bien"), se puso las gafas y lo estudió bien. «Él tiene uno propio: cuando comienza la oración es difícil, en medio de las sílabas se suaviza y, a veces, en realidad no la hay. Es preciso, seco, claro. Él sabe lo que quiere ".

 La serie ambientada en la barricadera de Milán y luego para beber - en el fondo las procesiones, el feminismo, la homosexualidad que comienza a mostrarse - cuenta los inicios de la moda de nuestra casa: «Parecía una buena oportunidad para nuestra Italia y la excelencia, eso nos dio a conocer en todo el mundo. Esta historia también funcionará en el extranjero ". Ya sea para el Festival de San Remo, una noche de gala o una alfombra roja, durante los últimos veinte años, Raoul Bova ha firmado por Armani: «Algunas de sus camisas se pueden usar tanto en pijama como debajo de un esmoquin. Sabe mezclar elegancia y simplicidad como ningún otro ".


En la serie de Netflix La reina del Sur, la ficción más seguida en español en los Estados Unidos, Raoul Bova es el lobo malo: "Pero luego se vuelve bueno. El alma, los traumas en el origen de la perfidia, es investigada por él ». Zio Fester, el menos guapo, a quien presta su voz en la caricatura de 'La familia Addams', que se presentará en el Festival de Cine de Roma. Una represalia por la belleza de nuestras pantallas: «" Eso es genial ", me dije. Fantástico volver al juego con una imagen tan diferente de la propia. Finalmente pude divertirme,  mostrar mis modos de juego ». Me pregunto si, con un físico diferente, la crítica habría sido más indulgente ... "Ciertamente habría ganado el Oscar", se ríe. «Al comienzo de mi carrera, me presento a 'Il branco' pero Marco Risi me despide:" Estuviste bien ", me tranquiliza," pero ese aire angelical no funciona ". Siguiendo el consejo de Ferzan Ozpetek, quien era el asistente del director, no duermo  en dos noches, compro lentes de contacto marrones e intento nuevamente. Marco no me eligió de todos modos, pero quedó impresionado por el compromiso que había contraído ". Mérito de la tenacidad adquirida durante el entrenamiento de natación en vista de ese futuro como un campeón soñado por su padre: "Quería pagarle por los esfuerzos y sacrificios hechos para crecer, tener un padre tan presente fue el mejor regalo".

En esta entrevista, el silencio y el "Prefiero no contestar" fueron la respuesta a las preguntas sobre la familia y su nuevo amor: "A veces quieres decir algo hermoso y el efecto es lo contrario". Me di cuenta de que es mejor hablar directamente con la gente. Los intermediarios crean distorsiones ".

Entre los altibajos, las acusaciones, las retracciones y la fábula de la belleza y el buen hacer pedazos, se esbozó un retrato de un hombre menos perfecto, sí, pero real. Capaz de contar el dolor de un matrimonio que termina, ira, depresión: "Pero el término depresión ha sido abusado, es un asunto serio. Hablaría en lugar de un momento de dificultad del que no pensé en resurgir, cuando eres débil y ves a los amigos que se van y los buitres que vienen y te aconsejan mal. Sufriendo, aprendí a entender lo que realmente quería, a resistir y a aceptar mis límites. Con el tiempo, saldrá la sinceridad de mis afectos. Si eres verdadero y honesto, no debes temer a nada. Estoy bien ahora y
cuando estás bien no hay nada que contar. Me reinicio desde mí ».




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