Raoul Bova es Giorgio Armani: el actor le cuenta a Verissimo sobre su papel en la ficción Made in Italy
Raoul Bova, prima della carriera di attore di cinema e tv, è stato un campione di nuovo ed a 15 anni ha vinto il campionato italiano giovanile nei 100 metri dorso. Tuttavia la sua carriera sportiva si è interrotta bruscamente per colpa di quella che lui stesso definisce “una virata sbagliata”.
Raoul Bova, antes de su carrera como actor de cine y televisión, volvió a ser campeón y a los 15 años ganó el campeonato juvenil italiano en los 100 metros espalda. Sin embargo, su carrera deportiva se detuvo abruptamente debido a lo que él mismo llama "un giro equivocado".
Raoul ha raccontato a Silvia Toffanin i suo rapporto con suo padre Giuseppe: “Lui
non credeva a chi perdeva tempo. La mentalità sportiva è quella che mi
porta a migliorarmi sempre, perché quando raggiungi un obiettivo poi sei
motivato verso nuovi traguardi. La grinta di affrontare i problemi di
ogni giorno, e porsi un obiettivo, è qualcosa che mi ha passato mio
padre, non riesco a stare senza fare niente neanche io. Si era
appassionato al nuoto, la condivisione di questo sport ci ha portato
anche a nuotare insieme nel mare, nel lago e ovunque potessimo. Quando è
venuto a mancare ho cercato di raccontare questo bel momento vissuto
con lui.”
“C’è l’idea per un film. Mi sentivo molto solo, nel dolore, penso
che sia un sentimento comune a tante persone. La perdita dei genitori ti
fa perdere la cognizione del dolore, non riesci più a capire se si
tratti di un dolore o se sei stato sradicato dalla terra. Purtroppo
oggi, con la pandemia, in molti abbiamo provato queste forti emozioni.
Non ti senti solo, senti che il tuo dolore non è solo tuo, ed è un po’
condiviso con gli altri. Riesci a guardare le persone negli occhi e vedi
che provano lo stesso dolore. Penso sia importante raccontare tutto
questo in un film, in cui ci sarà anche Massimiliano Rosolino“.
Raoul le contó a Silvia Toffanin sobre su relación con su padre Giuseppe: “No creía en los que perdían el tiempo. La mentalidad deportiva es lo que me lleva a superarme siempre, porque cuando alcanzas una meta estás motivado hacia nuevas metas. La determinación de afrontar los problemas de cada día, y ponerme una meta, es algo que me pasó mi padre, yo tampoco puedo quedarme sin hacer nada. Era un apasionado de la natación, compartir este deporte también nos llevó a nadar juntos en el mar, en el lago y donde pudiéramos. Cuando falleció traté de contarles sobre este hermoso momento que viví con él ".
"Hay una idea para una película. Me sentí muy solo, con dolor, creo que es un sentimiento común a muchas personas. La pérdida de tus padres te hace perder la noción del dolor, ya no puedes entender si es dolor o si te han desarraigado de la tierra. Desafortunadamente, hoy, con la pandemia, muchos han experimentado estas fuertes emociones. No te sientes solo, sientes que tu dolor no es solo tuyo y de alguna manera se comparte con los demás. Puede mirar a las personas a los ojos y ver que sienten el mismo dolor. Creo que es importante contar todo esto en una película, en la que Massimiliano Rosolino también estará presente ”.