jueves, 14 de julio de 2022

(Scan) Astra Magazine


Estate/Verano 2022


Un attore giovane ha uno zaino da cui può tirare fuori poche cose. Nel corso
degli anni ho cominciato a capire come si fa questo mestiere» racconta uno degli attori più popolari oggi in circolazione. 
 
Raoul Bova è nato sotto il segno del Leone, ascendente Scorpione. Bova ha quattro figli. Due maschi, Alessandro Leon e Francesco, dalla prima moglie Chiara Giordano.
 
La sua attuale compagna Rocío Muñoz Morales. Dalla loro relazione sono nate due bambine, Luna e Alma.  Lui ama definirsi «un papà cresciuto con il tempo». Il tempoè senza dubbio dalla sua, considerando che minuti e ore sono intrecciate in una narrazione densa di soddisfazioni e riconoscimenti. 

È una promessa del nuoto. Dopo il diploma si iscrive all’Isef ma non termina il corso di studi. Il suo sogno nel cassetto è un altro. Finito il militare decide di intraprendere la carriera
di attore.

Sebbene Bova sia la dimostrazione di come la tenacia e la determinazione possano far percorrere una strada di grande successo, all’inizio, cometanti giovani attori, ottiene piccole parti. Poi nel 1993 arriva la grande opportunità: giovanissimo, ha il suo primo ruolo protagonista in Un piccolo grande amore di Carlo Vanzina.

Ruolo che lo porterà a imporsi e a iniziare un percorso virtuoso portandolo a interpretarne altri, che gli regalano il grande successo. Sappiamo bene quanto la televisione renda popolari e permetta di entrare all’interno delle case dei telespettatori, oltre che nei loro cuori. Bova sin da subito è amato eapprezzato, vuoi per la sua bellezza che coinvolge e stupisce, vuoi per il suo talento artistico. Tutto questo lo porta a vivere all’interno di una dimensione di successo, fama e
riconoscimenti.

Una virtù che hanno è la generosità fine a sé stessa: non si aspettano nulla in cambio. Bova è ambasciatore della Croce Rossa Italiana e fa molta beneficenza. Ricordiamo quando nell’aprile 2020, in piena pandemia da Covid, mise a disposizione dei volontari CRI la sua masseria di Montalbano (in provincia di Brindisi).

«Avevo iniziato a collaborare con loro ai tempi del terremoto di Amatrice per la raccolta fondi e
all’inizio di questa emergenza ho messo a disposizione la mia masseria in Puglia, poi ho cercato di fare qualcosa attivamente: avevo voglia di aiutare e sono stato accolto a braccia aperte. Croce Rossa mi ha dato lapossibilità di entrare in questa grandefamiglia, mi ha aiutato ad aiutare.Volevo fare, ma non sapevo quale fosse la cosa migliore, magari metti la tua immagine, il tuo lavoro a servizio di qualcosa e poi non si sa come va a finire. Non si sapeva con chiarezza quale fosse il modo migliore e io ho cercato di farlo nel modo permesso».

Fare l’ambasciatore per la CRI non gli è bastato, tant’è che, con la sua
compagna, ha messo la divisa ed è sceso in strada, con altri volontari, portando pasti alle persone senza fissa dimora, facendo sentire a chi sale sulle autoambulanze «la vicinanza del mondo dello spettacolo che non si limita a farsi selfie sul divano con la maglietta della Croce Rossa».

Non solo è entrato nella cittadella della solidarietà Better Shelter, nella Casa-famiglia Refuge LGBT e in altri luoghi di aiuto e solidarietà, ma «il lavoro non è stato per forza portare nda mangiare, ma più di ascolto e accoglienza. Spesso mi sono accorto che molti hanno bisogno di non sentirsi soli, abbandonati». Ma il tutto ha radici ancora più lontane, che risalgono al 2010 quando l’attore, come lui stesso racconta, era «andato ad Haiti con la Fondazione Rava, per aiutare. Lì ho conosciuto Padre Rick, un prete di trincea che combatteva per la pace tra le bande locali, poi quando c’è stato il terremoto ha lavorato incessantemente nell’ospedale pediatrico salvando tantissimi bambini. È uno che si sporca le mani, lo fa in modo totalmente disinteressato. Un gigante».

Tutto questo Raoul lo deve anche alla sua personalità oltre che
alle caratteristiche del suo segno zodiacale, perché nella vita come nel lavoro un Leone sarà sempre leader, ammaliatore, capo. E così da questa esperienza nasce in Bova il desiderio di raccontare in una serie tv «questi eroi delle emergenze, questi volontari di tutte le età dal cuore immenso, pronti ad aiutare». Poiché secondo lui è importante «rendere concreto, lasciare un documento persistente nella memoria del valore umano della Croce Rossa». Non possiamo che emozionarci di fronte a un uomo così, che rende concreta sempre la sua disponibilità all’aiuto concreto.

Ultimamente ha volto il suo interesse anche a sostegno del pianeta: «Stare vicino a qualcuno quando c’è una necessità forte mi ha fatto chiedere quale fosse la necessità forte anche mia e della mia famiglia. Mi sono chiesto se, come cittadino, anche io avrei potuto cambiare qualcosa, in meglio e ho capito che la lotta in cui impegnarsi ora è quella per salvare il pianeta. È adesso il momento di agire». D’altra parte, la sua pietra è il diamante e lui, in ogni situazione e circostanza, risplende sempre come uno dei diamanti più preziosi.
 
 Un joven actor tiene una mochila de la que puede hacer pocas cosas. Con los años he empezado a entender cómo se hace este trabajo”, dice uno de los actores más populares de la actualidad.

 
Raoul Bova nació bajo el signo de Leo, ascendente de Escorpio. Bova tiene cuatro hijos. Dos varones, Alessandro Leon y Francesco, de su primera mujer Chiara.

Su actual pareja Rocío Muñoz Morales. De su relación nacieron dos niñas, Luna y Alma. Le gusta llamarse a sí mismo "un papá que creció con el tiempo". Sin duda, el tiempo está de su lado, pues minutos y horas se entrelazan en una narración llena de satisfacción y reconocimiento.
 
 Es una promesa de la natación. Después de graduarse, se matriculó en la ISEF pero no terminó la carrera. Su sueño secreto es otro. Después de que el militar decide seguir una carrera como un actor.
 
Si bien Bova es la demostración de cómo la tenacidad y la determinación pueden conducir a un camino muy exitoso, al principio, como jóvenes actores, obtiene papeles pequeños. Entonces en 1993 llegó la gran oportunidad: muy joven, tuvo su primer papel protagónico en Piccolo grande amore de Carlo Vanzina.
 
Un rol que lo llevará a consolidarse y a iniciar un camino virtuoso que lo lleve a interpretar muchos más, lo que le otorga grandes éxitos. Bien sabemos cómo la televisión popular hace posible entrar en los hogares de los espectadores, así como en sus corazones. Bova es inmediatamente amado y apreciado, ya sea por su belleza que envuelve y asombra, o por su talento artístico. Todo esto lo lleva a vivir en una dimensión de éxito, fama y premio.
 

Una virtud que tienen es la generosidad como fin en sí mismo: no espera nada a cambio. Bova es embajador de la Cruz Roja Italiana y hace labores de caridad. Recordamos cuando en abril de 2020, en plena pandemia del Covid, ofreció su masería de Montalbano (en la provincia de Brindisi).
 
 «Empecé a colaborar con ellos en el momento del terremoto de Amatrice para recaudar fondos y al comienzo de esta emergencia puse a disposición mi finca en Puglia, luego traté de hacer algo activamente: quería ayudar y me recibieron con los brazos abiertos. Cruz Roja me dio la posibilidad de entrar en esta gran familia, me ayudó a ayudar lo que quería hacer, pero no sabía que era lo mejor, tal vez pones tu imagen, tu trabajo al servicio de algo y luego no sé cómo va a terminar. No tenía claro cuál era la mejor manera y traté de hacerlo de la manera permitida».
 
 
 No le bastaba con ser embajador del CRI, tanto que, con Rocío, se puso el uniforme y salió a la calle, junto a otros voluntarios, llevando comida a personas sin hogar, haciendo sentir a quienes suben a las ambulancias "que la cercanía del mundo del espectáculo que no se limita a sacarse selfies en el sofá con los camiseta de la Cruz Roja"
 
 No solo entró en la ciudadela solidaria Mejor Refugio, la Casa de Acogida Familiar LGBT y otros lugares de ayuda y solidaridad, sino que «el trabajo no era necesariamente de llevar comida, sino más bien de escucha y de acogida. A menudo me he dado cuenta de que muchos no tienen por qué sentirse solos, abandonados”. Pero todo tiene raíces aún más lejanas, que se remontan a 2010 cuando el actor, como él mismo dice, “se fue a Haití con la Fundación Rava, a ayudar. Allí conocí al padre Rick, un sacerdote de trinchera que luchó por la paz entre las pandillas locales, luego, cuando golpeó el terremoto, trabajó incansablemente en el hospital de niños, salvando a muchos niños. Es alguien que se ensucia las manos, lo hace de forma totalmente desinteresada. Un gigante ".
 
 Todo esto Raoul también se lo debe a su personalidad así como a a las características de su signo zodiacal, pues en la vida como en el trabajo un Leo siempre será un líder, encantador, jefe. Y así de esta experiencia nació en Bova el deseo de contar en una serie de televisión "estos héroes de las emergencias, estos voluntarios de corazón inmenso de todas las edades, dispuestos a ayudar". Ya que según él es importante “concretar, dejar un documento persistente en la memoria del valor humano de la Cruz Roja”. Solo podemos emocionarnos frente a un hombre como este, que siempre hace concreta su disponibilidad para una ayuda concreta.
 
 
 Últimamente también ha volcado su interés por el apoyo al planeta: “Estar cerca de alguien cuando hay una necesidad fuerte me hizo preguntarme cuál era también la necesidad fuerte mía y de mi familia. Me pregunté si, como ciudadano, yo también podría cambiar algo para mejor y me di cuenta de que la lucha a emprender ahora es para salvar el planeta. Ahora es el momento de actuar. " Por otro lado, su piedra es el diamante y él, en cada situación y circunstancia, siempre brilla como uno de los diamantes más preciados.