Raoul, cosa unisce Pierre e Sofia?
Pierre è sofferente per una delusione amorosa e cerca di scrivere un romanzo su quella che è la sua fantasia, ma entra in crisi artistica e non riesce a finirlo. Rimane chiuso in casa per molto tempo guardando il mondo dalla finestra, e vede che tutto intorno si festeggia il Natale con tante luci, mentre lui è solo tra le sue quattro mura e l’unica persona a cui si sente vicino è la donna della finestra di fronte, tanto per citare un film a caso, che non festeggia il Natale da tanti anni. E in lei trova la sua musa ispiratrice, scrivendone come di una principessa, e sentendosi come il principe azzurro che deve salvarla. Ed è così che entra nella sua casa, quasi per salvarla da questo reality che rappresenta il cattivo che vuole portargliela via. Una volta dentro, Pierre trova invece la sua vera identità, e riuscirà a finire il libro e a dichiararsi.
All’inizio di The Christmas Show Pierre scrive una frase: ‘le favole non esistono’. Per Raoul Bova invece le favole esistono?
Sì, certo. Devono esistere. Perché è la parte della fantasia che dobbiamo coltivare, spesso è la nostra protezione nei confronti della crudeltà della realtà che viviamo. La fantasia è la nostra salvezza, è quello che ci coccola quando andiamo a dormire, che ci fa dormire bene e ci fa sognare, e che in qualche modo, appunto, ci protegge.
The Christmas Show è un film sereno, divertente, che dà speranza, e nato anche in modo coraggioso…
Eravamo in pieno Covid quando mi è stato proposto questo ruolo in questo film, e in quel periodo non c’erano tanti produttori che volevano rischiare per poi finire poi sulle varie piattaforme. Invece l’intenzione era proprio quella di farlo uscire al cinema e questo mi ha subito convinto. Volevo tornare al cinema dal quale mancavo da tanto e trovare una persona come il produttore Pier Paolo piastra che combatteva per ritornare nelle sale e salvare il nostro cinema, mi ha fatto molto piacere. E poi la storia era bella, mi piaceva molto l’ambientazione, anche il personaggio era bello.
Hai trovato affinità tra Raoul e Pierre?
Pierre stava dietro alla finestra a guardare il mondo, e anche tanti di noi lo abbiamo fatto in quel periodo. Guardavamo il mondo dalle finestre e aspettavamo. E lo sguardo del personaggio si è disinteressato delle luci delle altre case, non le voleva più vedere, e si è appassionato ad una casa spenta che un po’ lo rappresentava. Quindi sì.
Augurandoti sin d’ora Buon Natale, ti faccio anche gli auguri per un anno nuovo che sarà intenso per te: ti ritroveremo di nuovo su Rai1 in Don Matteo ancora nel ruolo di Don Massimo, e su Canale 5 in Buongiorno Mamma in quello di Guido. E al cinema, in un film green ispirato a Greta Thumberg che hai finito di girare lo scorso gennaio in Trentino…
Sì, si intitola Greta e le favole vere. Quindi sempre di favole parliamo, vedi che tutto torna? È un film sull’ambiente che uscirà il prossimo anno. Ringrazio quindi Alberto Ferrari che mi ha portato fortuna per un nuovo ritorno al cinema che aspettavo da tanto tempo.
Al comienzo de The Christmas Show, Pierre escribe una frase: 'los cuentos de hadas no existen'. Para Raoul Bova, en cambio, ¿existen los cuentos de hadas?
Sí, por supuesto. Deben existir. Porque es la parte de la fantasía que tenemos que cultivar, muchas veces es nuestra protección contra la crueldad de la realidad que vivimos. La fantasía es nuestra salvación, es lo que nos mima cuando nos vamos a dormir, lo que nos hace dormir bien y nos hace soñar, y lo que de alguna manera nos protege.
The Christmas Show es una película serena, divertida, esperanzadora, y también nacida de forma valiente…
Estábamos en pleno Covid cuando me ofrecieron este papel en esta película, y en ese momento no había muchos productores que quisieran arriesgarse y terminar en las distintas plataformas. En cambio, la intención era precisamente estrenarla en el cine y esto me convenció de inmediato. Quería volver al cine del que había estado ausente mucho tiempo y encontrar a una persona como el productor Pier Paolo Piastre que luchaba por volver a las salas y salvar nuestro cine, me hizo muy feliz. Y luego la historia fue hermosa, me gustó mucho la ambientación, el personaje también fue hermoso.
¿Encontraste afinidad entre Raoul y Pierre?
Pierre se paró detrás de la ventana mirando el mundo, y muchos de nosotros también lo hicimos durante ese tiempo. Vimos el mundo desde las ventanas y esperamos. Y la mirada del personaje se desinteresó de las luces de las otras casas, ya no las quería ver, y se enamoró de una casa aburrida que en cierto modo lo representaba. Entonces sí.
Deseándoles una Feliz Navidad ahora, también les deseo un nuevo año que será intenso para ustedes: nos encontraremos de nuevo en Rai1 en Don Matteo nuevamente en el papel de Don Massimo, y en Canale 5 en Buongiorno Mamma en el de Guido . Y en el cine, en una película verde inspirada en Greta Thumberg que acabaste de rodar el pasado mes de enero en Trentino…
Sí, se llama Greta e le favole vere. Entonces siempre hablamos de cuentos de hadas, ¿ves que todo suma? Es una película sobre el medio ambiente que se estrenará el próximo año. Por tanto, agradezco a Alberto Ferrari que me ha traído suerte para un nuevo regreso al cine que he estado esperando durante mucho tiempo.