«C'è un tempo per vivere e un tempo per lasciarsi andare», dice
Anna nella prima puntata. Voi quand'è che vi siete lasciati andare?
Raoul Bova: «Credo di essermi lasciato andare quando
sono stato a casa il giorno del mio compleanno con tutti i parenti: lì
sono riuscito a lasciarmi andare a me stesso, a condividere. Ci siamo
messi a cantare, abbiamo fatto le cose che si facevano da ragazzini.
Dopo i 50 anni è tutto positivissimo perché poi si ritorna indietro, e i
compleanni diventano una regressione».
Buongiorno, mamma! sembra dirci di lottare per stare svegli. C'è qualcosa su cui avreste voluto chiudere gli occhi nella vostra vita?
Bova: «È facile dire che tutte le cose negative non
avresti voluto viverle, ma in un modo o nell'altro sono situazioni che
prima o poi sarebbero successe. Tutto quello che ci è capitato ci dà la
possibilità di superarlo facendoci sentire più forti. Quando esci fuori
da un dolore, infatti, ti senti più consapevole e presente a te stesso
anche se poi ne porti la cicatrice».
Tra le cose che vi circondano oggi, invece, cosa vi risparmiereste?
Bova: «Al di là di tutto oggi c'è molta rabbia e
maleducazione. Viviamo in una situazione assurda, parte del nostro
cervello cerca di divertirsi nonostante siamo nel mezzo di uno dei
periodi peggiori, con una sofferenza latente che continua a imbattersi
intorno a noi. Credo che sarebbe bellissimo ricevere un messaggio di
pace nella vita di tutti i giorni, imporre un comportamento di non
violenza, di accettazione dell'altro ma anche di accettazione di un
rapporto di coppia, di un figlio per come è, di una persona diversa
perché è diversa. Sarebbe bello cercare di costruire anziché
distruggere, ed è per questo che vorrei una possibilità, una
progettualità, un gesto di carineria nei confronti di qualcun altro».
Nella prima puntata Guido dà a suo figlio Jacopo un bigliettino
con su scritto: «Qualche volta è bello perdere tempo». Per voi perdere
tempo è un'opportunità o una fonte di ansia?
Bova: «Sono abbastanza tranquillo su questo. Nel
momento in cui ho del tempo libero a disposizione cerco di fare le cose
giuste. Siccome tante cose non le faccio, quando non lavoro cerco di
fare quello che mi va di fare, concentrandomi sulla famiglia e sui figli
per vivere le passioni insieme. Spesso mi capita di fare tanto pensando
ad altre persone, ma se non curi in primis la tua famiglia vuol dire
che c'è qualcosa che non va».
Da Buongiorno, mamma! capiamo che non ci conosciamo mai abbastanza: a che grado di consapevolezza di voi stessi pensate di essere arrivati oggi?
Bova: «Sono arrivato a conoscere una sessantina di
personalità che fanno parte di me, ho fatto amicizia con loro e ci
troviamo bene a convivere insieme (ride, ndr). A parte tutto,
di noi dobbiamo accettare tutto: le parti di te che reputi diverse le
devi accettare, anche se penso che sia sempre possibile evolverle, pur
non cambiandole. Coesistere con sé stessi e accettarsi per quello che si
è credo che sia la chiave di tutto».
"Hay un tiempo para vivir y un tiempo para dejar ir", dice Anna en el primer episodio. ¿Cuándo te dejaste llevar?
Raoul Bova: «Creo que me dejé llevar cuando estaba en casa el día de mi cumpleaños con todos mis familiares: allí pude dejarme llevar, compartir. Empezamos a cantar, hicimos las cosas que solíamos hacer cuando éramos niños. Después de los 50 todo es muy positivo porque luego vuelves y los cumpleaños se vuelven un retroceso".
Buongiorno mamma 2 parece decirnos que luchemos para mantenernos despiertos. ¿Hay algo a lo que te gustaría poder cerrar los ojos en tu vida?
Bova: «Es fácil decir que no querías vivir todas las cosas negativas, pero de una forma u otra son situaciones que tarde o temprano habrían pasado. Todo lo que nos ha pasado nos da la oportunidad de superarlo haciéndonos sentir más fuertes. Cuando sales de un dolor, en efecto, te sientes más consciente y presente contigo mismo aunque lleves la cicatriz».
Sin embargo, entre las cosas que te rodean hoy, ¿qué dejarías?
Bova: «Más allá de todo lo de hoy hay mucha rabia y descortesía. Vivimos en una situación absurda, parte de nuestro cerebro tratando de disfrutar a pesar de que estamos en medio de uno de los peores momentos, con un sufrimiento latente que sigue apareciendo a nuestro alrededor. Creo que sería maravilloso recibir un mensaje de paz en la vida cotidiana, imponer un comportamiento de no violencia, de aceptación del otro pero también de aceptación de una relación de pareja, de un niño como es, de una persona diferente, porque es diferente. Sería bonito tratar de construir en lugar de destruir, y por eso quisiera una posibilidad, una planificación, un gesto de bondad hacia otra persona".
En el primer episodio, Guido le da a su hijo Jacopo una nota con la inscripción: «A veces es bueno perder el tiempo». ¿Perder el tiempo es una oportunidad o una fuente de ansiedad para ti?
Bova: «Estoy bastante tranquilo con esto. Cuando tengo tiempo libre trato de hacer las cosas bien. Como no hago muchas cosas, cuando no estoy trabajando trato de hacer lo que tengo ganas de hacer, enfocándome en mi familia e hijos para vivir juntos mis pasiones. Suele suceder que pienso mucho en otras personas, pero si no te ocupas de tu familia antes que nada, significa que algo anda mal».
De ¡Buon giorno mamma! entendemos que nunca nos conocemos lo suficiente: ¿qué grado de autoconciencia crees que has alcanzado hoy?
Bova: «He llegado a conocer unas sesenta personalidades que forman parte de mí, me he hecho amigo de ellos y nos llevamos bien conviviendo (risas, ed). Aparte de todo, debemos aceptar todo sobre nosotros: las partes de ti que consideras diferentes debes aceptarlas, aunque creo que siempre es posible evolucionarlas, sin cambiarlas. Convivir contigo mismo y aceptarte como eres, creo que es la clave de todo».