lunes, 17 de junio de 2024

[Intervista/Entrevista] Raoul Bova: «Quella volta che ho indossato le scarpe strette di proposito»/Raoul Bova: "Aquella vez llevé zapatos apretados a propósito"


Che rapporto ha con le scarpe? Si definirebbe un collezionista o è più disinteressato?
 
«Collezionista! Ormai ho raggiunto un certo numero di scarpe, non potrei definirmi altro che collezionista. Spazio dalle scarpe eleganti a quelle iconiche e particolarmente speciali, fino a quelle casual e divertenti che magari porto a casa da qualche viaggio. Mi piace andare a cercare le scarpe particolari, anche quelle di artisti poco conosciuti».
 
¿Cuál es su relación con los zapatos? ¿Te considerars coleccionista o más bien desinteresado?

"¡Coleccionista! A estas alturas ya he alcanzado un cierto número de zapatos, no podría llamarme otra cosa que coleccionista. Voy desde zapatos elegantes a zapatos icónicos y especialmente especiales, pasando por zapatos informales y divertidos que me traigo de algún viaje. Me gusta buscar zapatos especiales, incluso de artistas poco conocidos".
 
I valori Santoni che sente di abbracciare attraverso le scarpe?
 
«Non solo la qualità, ma anche la ricerca dei dettagli. E naturalmente il Made in Italy: Santoni nel caso specifico è un brand solido, strutturato, indossarlo mi fa sentire fiero».
 
¿Qué valores de Santoni sientes que adoptas a través de sus zapatos?

"No sólo la calidad, sino también la investigación en los detalles. Y por supuesto el Made in Italy: Santoni en este caso es una marca sólida, estructurada, llevarla me hace sentir orgulloso". 
 
Le scarpe sono un po’ come l’intimo: se non sono comode, la giornata non comincia col piede giusto. Le è mai capitato di indossare scarpe scomode su un set?
 
«Come l’intimo [ride, ndr]? In effetti, è vero. Mi ricordo che quando cominciai a fare questo lavoro, era il 1991 circa, sul set non arrivavano mai numeri esatti delle scarpe che avremmo dovuto indossare per girare i film. Arrivavano scarpe rimediate da altri set e quindi ci dovevamo adattare al numero! O mettevamo un po’ di ovatta o ci beccavamo la scarpa stretta: sono stati i momenti peggiori della mia vita!».
 
Los zapatos son un poco como la ropa interior: si no son cómodos, el día no empieza con buen pie. ¿Te ha ocurrido alguna vez llevar zapatos incómodos en un plató?

¿Como la ropa interior? La verdad es que sí. Recuerdo que cuando empecé a hacer este trabajo, allá por 1991, las tallas exactas de zapatos que teníamos que llevar para rodar las películas nunca llegaban al plató. Los zapatos llegaban de otros platós, ¡así que teníamos que adaptarnos a la talla! O nos poníamos algodón o nos llegaba el zapato apretado: ¡fueron los peores momentos de mi vida!".

Addirittura, i peggiori?
 
«Sì, lì ho scoperto veramente quanto una scarpa stretta possa condizionarti in ciò che stai facendo. Il dolore arriva al cervello se una scarpa non è comoda! Però una volta, sempre su un set, mi è successo anche di indossare delle scarpe strette per mia volontà».
 
¿Incluso lo peor?

"Sí, allí descubrí realmente lo mucho que puede afectarte un zapato apretado en lo que estás haciendo. ¡El dolor va al cerebro si un zapato no es cómodo! Pero una vez, todavía en un plató, también me ocurrió que llevaba zapatos apretados por voluntad propia". 
 
Adesso vogliamo sapere perché…
 
«Stavo preparando un personaggio che doveva avere una camminata particolare: solo con una scarpa stretta sarei riuscito a ricordarmi di farla in continuazione. Fu un modo per ricordarmi di farla. Non dovevano essere passi tranquilli e sereni, il mio personaggio era quello di una persona affetta da una sindrome e si trattava di un ruolo abbastanza difficile. In quell’occasione, ho usato di proposito la scarpa stretta ai fini della costruzione del mio personaggio. Però, di base, devono essere comode!».

Ahora queremos saber por qué...

"Estaba preparando un personaje que tenía que tener un andar particular: sólo con un zapato estrecho podía acordarme de hacerlo siempre. Era una forma de recordarme a mí mismo que tenía que hacerlo. No tenían que ser pasos tranquilos y serenos, mi personaje era el de una persona que sufría un síndrome y era un papel bastante difícil. En aquella ocasión, utilicé a propósito el zapato estrecho para construir mi personaje. Pero, básicamente, ¡tienen que ser cómodos!".

Ci sveli il suo gusto in fatto di eleganza femminile: lei, la sua dolce metà (Rocío Muñoz, ndr), la preferisce sui tacchi o con le sneakers?
«Il tacco sicuramente sì! Trovo però divertente che nello stile femminile si sappia anche sdrammatizzare, magari con le sneakers o con i colori. Nella collezione Santoni, ad esempio, c’è questo arancione che è vivo, energico. Come anche il giallo. In generale trovo che le scarpe debbano essere divertenti, e forse per le donne è un po’ più semplice».
 
Háblanos de tu gusto por la elegancia femenina: ¿ tu media naranja (Rocío Muñoz, ed.), las prefieres con tacón o con deportivas?

'¡Sin duda, el tacón! Sin embargo, me hace gracia que en el estilo femenino también se le puede restar importancia, quizá con deportivas o colores. En la colección de Santoni, por ejemplo, está este naranja que es brillante, enérgico. También el amarillo. En general, creo que los zapatos deben ser divertidos, y quizá para las mujeres sea un poco más fácil".