domingo, 2 de noviembre de 2025

TORINO – Il nuotatore di Auschwitz al Teatro Gioiello/TURÍN – El nadador de Auschwitz en el Teatro Gioiello


Una serata di grande intensità quella andata in scena al Teatro Gioiello di Torino, dove Raoul Bova ha interpretato “Il nuotatore di Auschwitz”, spettacolo dedicato alla straordinaria figura di Alfred Nakache, campione di nuoto francese di origine ebraica sopravvissuto al lager nazista.

Nakache, primatista mondiale e atleta olimpico, divenne ad Auschwitz il detenuto numero 172763. Neppure la prigionia e le privazioni riuscirono a spegnere in lui la determinazione: continuò ad allenarsi tuffandosi nell’acqua gelida di un bacino, trovando nello sport una via di resistenza e di sopravvivenza. Dopo la liberazione tornò a competere, conquistando un nuovo record e partecipando alle Olimpiadi di Londra del 1948.

Accanto a Nakache, lo spettacolo rievoca anche la figura dello psichiatra Viktor Frankl, anch’egli internato ad Auschwitz, autore di “Uno psicologo nei lager”, opera che ha segnato la riflessione sul senso della vita e sulla capacità umana di resistere al dolore, trovando uno scopo. Due storie, quelle di Nakache e Frankl, che si intrecciano in un unico messaggio universale: vivere significa affrontare la sofferenza, ma anche trasformarla in energia e speranza.

Nella messinscena, diretta con sensibilità e rigore da Luca de Bei, Raoul Bova è l’interprete di queste due vite straordinarie, attingendo alla propria esperienza di atleta per restituire autenticità e profondità emotiva al racconto.

In scena un’atmosfera essenziale e potente, dove la vasca di una piscina diventa metafora di libertà e sopravvivenza, e le rotaie di Auschwitz simbolo di un cammino verso il senso ultimo dell’esistenza.

Al termine della rappresentazione, il vicepresidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Giulio Disegni, e il Rabbino capo di Torino, Ariel Finzi, si sono intrattenuti con il direttore artistico del Teatro Gioiello, Luciano Cannito e con Raoul Bova.

L’attore ha espresso con convinzione il proprio impegno nel portare in giro per l’Italia questo spettacolo «proprio in un momento storico in cui il messaggio di pace e di umanità è più che mai necessario. Ogni guerra – ha detto Bova – porta solo dolore, frustrazione e angoscia. Raccontare storie come quella di Alfred Nakache è un modo per ricordare, per reagire e per costruire un futuro diverso».

Una velada de gran intensidad la que se vivió en el Teatro Gioiello de Turín, donde Raoul Bova interpretó «Il nuotatore di Auschwitz» (El nadador de Auschwitz), espectáculo dedicado a la extraordinaria figura de Alfred Nakache, campeón de natación francés de origen judío que sobrevivió al campo de concentración nazi.

Nakache, plusmarquista mundial y atleta olímpico, se convirtió en Auschwitz en el prisionero número 172763. Ni siquiera el cautiverio y las privaciones lograron apagar su determinación: siguió entrenando sumergiéndose en las gélidas aguas de una piscina, encontrando en el deporte una vía de resistencia y supervivencia. Tras la liberación, volvió a competir, conquistando un nuevo récord y participando en los Juegos Olímpicos de Londres de 1948.

Junto a Nakache, el espectáculo también evoca la figura del psiquiatra Viktor Frankl, también internado en Auschwitz, autor de «Un psicólogo en los campos de concentración», obra que marcó la reflexión sobre el sentido de la vida y la capacidad humana de resistir el dolor, encontrando un propósito. Las historias de Nakache y Frankl se entrelazan en un único mensaje universal: vivir significa afrontar el sufrimiento, pero también transformarlo en energía y esperanza.

En la puesta en escena, dirigida con sensibilidad y rigor por Luca de Bei, Raoul Bova interpreta estas dos vidas extraordinarias, recurriendo a su propia experiencia como atleta para dotar de autenticidad y profundidad emocional al relato.


Al término de la representación, el vicepresidente de la Unión de Comunidades Judías Italianas, Giulio Disegni, y el rabino jefe de Turín, Ariel Finzi, conversaron con el director artístico del Teatro Gioiello, Luciano Cannito, y con Raoul Bova.

El actor expresó con convicción su compromiso de llevar esta obra por toda Italia «precisamente en un momento histórico en el que el mensaje de paz y humanidad es más necesario que nunca. Toda guerra —dijo Bova— solo trae dolor, frustración y angustia. Contar historias como la de Alfred Nakache es una forma de recordar, de reaccionar y de construir un futuro diferente»
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Fuente

 

(Scan) 🎭 Con l’atleta e lo psichiatra Raoul Bova entra nei lager/Con el atleta y psiquiatra Raoul Bova entra en los campos de concentración

🎭 il nuotatore di Auschwitz/Teatro Gioiello