Qual è la stoffa di cui sono fatti i campioni? «Viviamo in una società in cui tutti vogliono diventare numeri uno. Nel film, invece, si parla dell’importanza del non mollare e il campione viene descritto come una persona sola, per far comprendere che primeggiare non regala la felicità. Si è veramente felici quando si riesce a raggiungere un equilibrio con se stessi e a superare i propri limiti, in gruppo».
Tra le scene più belle, secondo l’attore, ce n’è una con Manuel Bortuzzo. «L’ho incontrato quando mi ero fratturato una gamba e avevo perso i miei genitori. Era un momento difficile per entrambi e lui aveva una straordinaria voglia di reagire. Insieme abbiamo guardato verso il passato e verso il futuro. Ad un certo punto la macchina da presa ci inquadra di fronte a una diga. Il mio personaggio è in apprensione, perché non ho mai avuto un buon rapporto con i muri, forse perché non sono riuscito a superarli tutti. Manuel invece mi guarda e mi dice che gli dà un grande senso di libertà. Gli chiedo il perché è mi risponde che da quella diga era possibile spingersi e guardare il mondo capovolto. Ecco, se guardi un muro resterà per sempre un muro, mentre se ti giri e guardi altrove, trovi l’orizzonte. Un insegnamento veramente bellissimo».
¿De qué están hechos los campeones? “Vivimos en una sociedad donde todo el mundo quiere ser el número uno. En la película, sin embargo, hablamos de la importancia de no darse por vencido y se describe al campeón como una sola persona, para dejar claro que sobresalir no da felicidad. Eres realmente feliz cuando logras un equilibrio contigo mismo y superas tus límites, en grupo ».
Entre las escenas más bellas, según el actor, hay una con Manuel Bortuzzo. "Lo conocí cuando me fracturé la pierna y perdí a mis padres. Fue un momento difícil para los dos y tenía un deseo extraordinario de reaccionar. Juntos miramos hacia el pasado y hacia el futuro. En un momento la cámara nos enmarca frente a una presa. Mi personaje es aprensivo, porque nunca he tenido una buena relación con los muros, quizás porque no he podido superarlos todos. Manuel en cambio me mira y me dice que le da una gran sensación de libertad. Le pregunto por qué y me responde que desde esa presa se podía empujar y mirar el mundo al revés. Aquí, si miras una pared, siempre será una pared, mientras que si te das la vuelta y miras hacia otro lado, encontrarás el horizonte. Una enseñanza verdaderamente hermosa ».
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