lunes, 4 de diciembre de 2023

Raoul Bova: «Il fan numero uno di “Don Matteo” sono io!»/Raoul Bova: «¡El fan número uno de “Don Matteo” soy yo!»


«Sa che sto diventando un fan di “Don Matteo”? Ci sono così tante cose dentro ed è scritta così bene…». Nessuno si sorprenderebbe se a pronunciare queste parole fosse uno dei milioni di spettatori di una delle serie più amate della tv; invece a dirlo è Raoul Bova che, dopo il passaggio del testimone con Terence Hill della passata stagione, nella 14a (che vedremo probabilmente nella primavera 2024) è il protagonista assoluto. Lo abbiamo incontrato negli studi della Lux Vide a Formello (alle porte di Roma) durante una pausa delle riprese, nella consueta visita in esclusiva che Sorrisi fa sul set della serie per raccontarvi in anteprima cosa vedrete. Per Raoul non è una giornata facilissima perché, come tanti in questo periodo di primi freddi, ha qualche problema con la voce: «Per un attore non è proprio il massimo» scherza.
 
«¿Sabes que me estoy haciendo fan de “Don Matteo”? Hay tanto en él y está tan bien escrito..." A nadie le sorprendería que esas palabras fueran pronunciadas por uno de los millones de espectadores de una de las series de televisión más queridas; en cambio, lo dice Raoul Bova quien, tras pasar el testigo con Terence Hill la temporada pasada, en la 14 (que probablemente veremos en la primavera de 2024) es el protagonista absoluto. Lo vimos en los estudios Lux Vide de Formello (a las afueras de Roma) durante una pausa del rodaje, en la habitual visita exclusiva que realiza Sorrisi al set de la serie para adelantaros lo que veréis. No es un día fácil para Raoul porque, como muchos en esta época de frío temprano, tiene algunos problemas con su voz: "No es precisamente lo mejor para un actor", bromea.
 
A proposito di Massimo…
«Dobbiamo parlare di don Massimo (ride). Che posso dire? Più vado avanti e più lo conosco. Rispetto alla passata stagione sicuramente è più tranquillo, anche perché non ha dovuto affrontare l’inquietudine dell’arrivo in un posto nuovo. Proprio come è successo a me».
 
Hablando de Massimo...  
 
«Tenemos que hablar de Don Massimo (risas). ¿Qué puedo decir? Cuanto más avanzo, más lo conozco. En comparación con la temporada pasada, ciertamente está más tranquilo, también porque no tuvo que lidiar con la ansiedad de llegar a un lugar nuevo. Justo como me pasó a mí."

Quindi perderà quell’alone di mistero che lo circondava?
«Assolutamente no, anche perché di lui non abbiamo ancora scoperto tutto. Molte cose le capiremo nelle nuove puntate grazie al suo rapporto con Giulia (Federica Sabatini, ndr), la sorella che arriva a Spoleto e che lui accoglie in canonica nonostante il passato difficile che li divide e i problemi di lei con la giustizia».

Rimarrà, però, il prete di strada che abbiamo conosciuto e amato?
«Sì. Diversamente da don Matteo che era, diciamo così, più spirituale, don Massimo è uno che sbaglia, che si pone ancora delle domande. È un prete in continua evoluzione e per crescere, si sa, a volte si fanno anche degli errori».

¿Perderá entonces ese aura de misterio que lo rodeaba?  
 
«Por supuesto que no, también porque aún no hemos descubierto todo sobre él. Entenderemos muchas cosas en los nuevos episodios gracias a su relación con Giulia (Federica Sabatini, ndr.), la hermana que llega a Spoleto y a quien acoge en la rectoría a pesar del pasado difícil que los divide y de sus problemas con la justicia". 
 
Sin embargo, ¿seguirá siendo el cura callejero que hemos conocido y amado?  
 
"Sí. A diferencia de Don Matteo, que era, digamos, más espiritual, Don Massimo es alguien que comete errores, que todavía se hace preguntas. Es un sacerdote que está en constante evolución y, como sabemos, a veces también se cometen errores para crecer".

In che senso?
«Don Massimo è affidabile e fa di tutto per aiutare chiunque abbia bisogno di aiuto, ma ci sono cose che deve ancora risolvere lui per primo».

Per esempio?
«Il perdono, che non è una cosa così scontata. A volte si siede davanti al Crocifisso e gli dice: “So che devo perdonare perché sono un prete, ma come faccio? Sono un essere umano, è difficile”. Questi suoi dubbi rafforzano la sua figura di sacerdote, lo rendono più credibile, perché capisci che anche i preti hanno dei dubbi. Molti dei quali sono anche miei».

¿En qué sentido? 

"Don Massimo es confiable y hace todo lo posible para ayudar a cualquiera que necesite ayuda, pero hay cosas que todavía tiene que resolver primero".  

 ¿Por ejemplo?  

«El perdón, que no es algo tan obvio. A veces se sienta frente al Crucifijo y le dice: “Sé que tengo que perdonar porque soy sacerdote, pero ¿cómo lo hago? Soy un ser humano, es difícil". Estas dudas suyas fortalecen su figura de sacerdote, lo hacen más creíble, porque se comprende que también los sacerdotes tienen dudas. Muchas de los cuales son mías también."

Quali?
«Uno è proprio il perdono. Vedo genitori che perdonano chi gli ha ucciso il figlio e mi rendo conto che è un insegnamento grande, ma non riesco a capirlo. Poi, però, ci penso e mi chiedo: “Al loro posto cosa farei? Dovrei odiare quell’assassino e desiderare il suo male?”. No, perché questo non mi restituirebbe certo mio figlio. Allora mi dico che, al netto della giustizia che comunque deve essere fatta, il perdono è forse l’unico modo per andare avanti e cercare di fare in modo che certe cose non accadano più».

A lei è mai capitato di dover perdonare qualcuno?
«Non ne sarei capace. Io posso perdonare l’errore ma il perdono lo lascio a Dio, l’unico in grado di farlo».

¿Cual?  

«Uno es el perdón. Veo padres que perdonan a quienes mataron a su hijo y me doy cuenta de que es una gran enseñanza, pero no puedo entenderla. Pero luego lo pienso y me pregunto: “¿Qué haría yo en su lugar? ¿Debería odiar a ese asesino y desearle daño? No, porque eso ciertamente no me devolvería a mi hijo. Por eso me digo a mí mismo que, a pesar de la justicia que debe hacerse de todos modos, el perdón es quizás la única manera de seguir adelante y tratar de garantizar que ciertas cosas nunca vuelvan a suceder".  

¿Alguna vez has tenido que perdonar a alguien? 

 «No sería capaz de ello. Puedo perdonar el error pero dejo el perdón a Dios, el único capaz de hacerlo."

Ma torniamo a “Don Matteo”: lei ha detto che sta diventando un fan della serie.
«Più ci lavoro e più mi rendo conto che è precisa come un orologio svizzero nel meccanismo del giallo, della commedia sentimentale, dei rapporti interpersonali. E capisco perché sta andando avanti da così tanti anni».

Ora anche lei ci sta mettendo del suo.
«L’apprezzamento del pubblico per don Massimo non era scontato. Anche lì è stato fatto un grande lavoro di scrittura per accompagnare gli spettatori verso il nuovo personaggio. Ricordo che gli abitanti di Spoleto inizialmente dicevano: “Questo prete nuovo nella serie non lo vogliamo, ridateci don Matteo”».

Nella 14a stagione ci sono diversi nuovi arrivi.
«Abbiamo un nuovo capitano e una nuova Pm, oltre alla sorella di don Massimo. E poi c’è Bart (un bambino con sindrome di Down, interpretato da Francesco Baffo, ndr), protagonista di un caso di puntata che, però, vedremo anche nelle successive perché lui frequenterà la canonica. Tra lui e don Massimo si creerà un rapporto speciale. Lo stesso che è nato tra me e Francesco anche fuori dal set».

Pero volvamos a “Don Matteo”: dijiste que te estás volviendo fan de la serie. 

 «Cuanto más trabajo en él, más me doy cuenta de que es tan preciso como un reloj suizo en el mecanismo de la ficción policial, la comedia sentimental y las relaciones interpersonales. Y entiendo por qué ha estado sucediendo durante tantos años".  

Ahora  también le estsá dando su propio toque. 

 «El aprecio del público por Don Massimo no era un hecho. Allí también se hizo un gran trabajo de escritura para acompañar a los espectadores hacia el nuevo personaje. Recuerdo que los habitantes de Spoleto dijeron inicialmente: "No queremos a este nuevo sacerdote en la serie, devuélvenos a Don Matteo".  

En la temporada 14 hay varias novedades. 

 «Tenemos un nuevo capitán y un nuevo primer ministro, además de la hermana de Don Massimo. Y luego está Bart (un niño con síndrome de Down, interpretado por Francesco Baffo, ndr.), protagonista de un caso en el episodio que, sin embargo, también veremos en los siguientes porque frecuentará la rectoría. Se creará una relación especial entre él y Don Massimo. El mismo que nació entre Francesco y yo incluso fuera del set".

Sul set sono venuti a trovarla anche i suoi figli.
«Sì, le riprese di “Don Matteo” durano almeno sette-otto mesi, sono venuti a vedere che cosa fa il padre in tutto questo tempo (ride)».

Prima di “Don Matteo” dovremmo vederla su Canale 5 in “I fantastici 5” e poi, forse, in una nuova stagione di ”Buongiorno, mamma!”: non si sente incastrato nelle serie tv?
«No, tutte quelle che ha citato sono molto belle e ne sono felice».

 Tus hijas también vinieron a visitarla al set.  

«Sí, el rodaje de “Don Matteo” dura al menos siete u ocho meses, vinieron a ver qué hace su padre en todo este tiempo (risas)».  

Antes de "Don Matteo" deberíamos verte en Canale 5 en "I fantastici 5" y luego, quizás, en una nueva temporada de "Buongiorno, mamma!": ¿no te sientes atrapado en las series de televisión? 

 "No, todas los que mencionaste son muy hermosos y estoy feliz con ellos".

[TV Sorrisi e Canzoni]

 

(Scan) Intervista a Raoul/Entrevista a Raoul